Resumen:
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Los andadores de puntillas (AP) caminan habitualmente sin apoyar el talón, con un patrón preferente de contacto inicial con la punta del pie o con toda la planta, pero son capaces de apoyar el talón en bipedestación y de realizar una marcha con choque inicial del talón cuando se les pide o se concentran. La marcha de puntillas idiopática se considera un diagnóstico de exclusión de patologías neurológicas y ortopédicas cuando persiste en niños de más de 3 años que comenzaron a caminar con este patrón de forma simétrica, pero las características propias que muestran estos niños han propiciado que se haya propuesto definirla como síndrome que expresa un retardo de la adquisición y la maduración neuromotriz, que se perpetúa con una retracción secundaria del tríceps sural. Se especula también con la posibilidad de que sea una expresión motora de una disfunción cerebral mínima, pues algunos estudios la han relacionado con diversas alteraciones del desarrollo. Además, los AP frecuentemente presentan alteraciones ortopédicas, dolor y un equilibrio precario que podrían afectar a su desarrollo global. Junto con la necesaria valoración ortopédica y del desarrollo, el análisis instrumental facilita la evaluación de la marcha de los AP y ha sido ampliamente utilizado para valorar sus características cinéticas, cinemáticas y electromiográficas. No obstante, la baropodometría no ha sido apenas empleada en estos niños, a pesar de que su capacidad para reflejar las desviaciones mínimas de la normalidad podría facilitar la caracterización del patrón, la prevención de deformaciones y alteraciones funcionales y la evaluación de la efectividad de los distintos tratamientos disponibles en la actualidad. El objetivo general de este trabajo es evaluar las características clínicas, baropodométricas y neuromadurativas diferenciales de los AP con respecto los niños sin alteraciones de entre 3 y 6 años. Para ello, se ha realizado un estudio descriptivo transversal en el que se compararon un grupo de 56 AP y un grupo de 40 niños sin alteraciones del pie, la marcha o el desarrollo (grupo control), que acudieron a la Unidad de Fisioterapia de la Clínica Universitaria de Podología de la UCM. Se recogieron variables relativas a la entrevista clínica con los padres, a la estática y la movilidad de los miembros inferiores, a la valoración neuromadurativa y al análisis baropodométrico de la marcha. En los AP se encontró un mayor porcentaje de varones, de historia familiar positiva y de presencia de factores de riesgo biológico durante el período perinatal que en el grupo control, así 8 como una mayor frecuencia de torpeza motriz. En la valoración clínica los AP mostraron una menor flexión dorsal del tobillo con la rodilla flexionada y una mayor pronación del pie junto con una disminución del apoyo de talón en bipedestación. La evaluación neuromadurativa reveló resultados inferiores de los AP en las escalas de Psicomotricidad y de Memoria y en el Desarrollo Verbal, el Desarrollo No Verbal y el Desarrollo Total, además de una menor definición de la lateralidad podálica. El análisis baropodométrico de la marcha desveló un patrón de desarrollo del paso con características específicas en los AP, en cuanto a la distribución de presiones e impulsos y a los parámetros temporales. Los diversos modelos de contacto inicial del pie de los AP revelaron tres patrones diferenciados de paso, relacionados con características clínicas y neuromadurativas específicas, que podrían sugerir niveles progresivos de severidad y una indicación terapéutica precisa para cada uno de los tres grupos de AP descritos, cuya efectividad deberá ser evaluada en futuros trabajos. Los resultados muestran las características diferenciales de los AP de la muestra estudiada con respecto al grupo control, que apoyan la definición de la marcha de puntillas idiopática como síndrome del desarrollo con expresión motora. Asimismo, revelan la necesidad de una evaluación que considere los aspectos neuromadurativos junto a los ortopédicos y la utilidad de la baropodometría en la valoración de estos niños. [RIASSUNTO]
I camminatori sulle punte (AP) camminano abitualmente senza appoggiare il tallone, con un pattern preferito di contatto iniziale con la punta o tutto il piede, ma sono in grado di apoggiare i talloni in bipedestazione e di camminare con l’appoggio iniziale del tallone quando ha quiesto o sono concentrati. Il cammino idiopatico sulle punte dei piedi si considera una diagnosi per esclusione nelle patologie neurologiche e ortopediche quando persiste nei bambini di più di 3 anni che hanno cominciato a camminare con questo pattern simmetrico, ma le caratteristiche proprie che mostrano questi bambini hanno fatto in modo che si debba definire come sindrome che esprime un ritardo dell’aquisizione e della maturazione neuromotrice che si perpetua con una retrazione secondaria del tricipite surale. Si ipotizza che questa sia un’espressione motoria di una disfunzione cerebrale minima dato che alcuni studi la hanno relazionata con diverse alterazioni dello sviluppo. Inoltre, i AP presentano frequentemente alterazioni ortopediche, dolore e un equilibrio precario che potrebbero alterarne lo sviluppo globale. Oltre alla necessaria valorazione ortopedica e dello sviluppo, l’analisi strumentale facilita la valutazione della deambulazione dei bambini con cammino sulle punte dei piedi ed è stato ampiamente utilizzato per valorare le loro caratteristiche cinetiche, cinematiche e elettromiografiche. Nonostante ciò, la baropodometria è stata utilizzata appena in questi bambini, anche se la sua capacità per riflettere le minime deviazioni dalla normalità potrebbe facilitarne la caratterizzazione del pattern, la prevenzione delle deformità e delle alterazioni funzionali e la valutazione dell’efficacia dei distinti trattamenti disponibili al giorno d’oggi. Il presente lavoro ha come obiettivo la valorazione delle caratteristiche cliniche, baropodometriche e neuromaturative differenziale degli AP rispetto ai bambini senza alterazioni, di età comprese fra i 3 e i 6 anni. Per questo è stato realizzato uno studio descrittivo trasversale, nel quale si comparano un gruppo di 56 AP e un gruppo di bambini senza alterazioni del piede, della deambulazione o dello sviluppo (gruppo controllo), giunti all’Unità di Fisioterapia della Clinica Universitaria di Podologia dell’UCM. Sono state raccolte variabili relative all’intervista clinica con i genitori, alla 10 statica e alla mobilità degli arti inferiori, alla valorazione neuromaturativa ed all’analisi baropodometrica della deambulazione. Fra i AP si è riscontrata una maggiore percentuale di maschi, di familiarità positiva e di presenza di fattori di rischio biologico durante il periodo perinatale rispetto al gruppo controllo, oltre ad una maggiore frequenza di goffaggine. Nell’analisi clinica i AP hanno mostrato una minore dorsiflessione della caviglia con il ginocchio in flessione, una maggiore pronazione del piede e una diminuzione dell’appoggio del tallone in bipedestazione. La valorazione neuromaturativa ha rivelato risultati inferiori dei bambini che camminano sulle punte nelle scale di Psicomotricità e di Memoria, e nello Sviluppo Verbale, Sviluppo Non Verbale e Sviluppo Totale, oltre ad una minore definizione della lateralità podale. L’analisi baropodometrica della deambulazione ha svelato un pattern con caratteristiche specifiche nei AP, nei suoi parametri temporali, di pressione, di contatto e d’impulso. I vari modelli di contatto iniziale del piede di AP ha rivelato tre pattern distinti di passo, correlati con caratteristiche cliniche e neuromaturative specifiche, che potrebbero suggerire livelli progressive di gravità e un’indicazione terapeutica precisa per ciascuno dei tre gruppi descritti di AP, la cui efficacia dovrebbe essere valutata in studi futuri. I risultati mostrano le caratteristiche differenziale dei bambini con cammino idiopatico sulle punte rispetto al gruppo controllo, che appoggiano la sua definizione come sindrome dello sviluppo con espressione motrice. Rivelano anche la necessità della valorazione degli aspetti neuromaturativi come pure degli caratteristiche ortopediche, e l’utilità della baropodometria nella valutazione di questi bambini.
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